Il laboratorio si è svolto grazie alla collaborazione di due importanti istituzioni culturali della città di Venezia, l’Università IUAV e la Fondazione Querini Stampalia, coordinate dall’ Associazione culturale Zerinthya e di RAM Radioartemobile. La Montagne de Venise è un’ opera ideata dall’architetto ungherere Yona Friedman, e rappresenta l’emblema della sua ricerca sulla città e su un modello alternativo di società.

Le prime teorie sulla Ville Spatiale o l’Architecture Mobile, sulle quali si fonda anche la Montagne, risalgono alla seconda metà del 1950 e sono arrivate a noi anche grazie al coinvolgimento di Jean Baptiste Décavéle, il quale ha collaborato con Friedman fino alla sua recente scomparsa.
I processi di lavorazione dei materiali e di installazione della struttura, sono stati solo una piccola parte di quello che La Montagne ha rappresentato per i partecipanti al laboratorio, e per l’isola di Venezia. La città stessa è stata scelta da Friedman in quanto ideale, per misure e conformazione, alla creazione di micro società resilienti, fondate su gruppi locali a basso livello di specializzazione, 


che adoperano tecnologie piú semplici e in grado di costituire un modello di economia essenziale.
Con questo modello sociale l’architetto propone una soluzione alla crisi ecologica alla quale stiamo assistendo e, con essa, al probabile fallimento della civiltà occidentale.
La struttura modulare della Montagne de Venise porta con sè tutto il valore ideologico di una comunità democratica e paritaria, accessibile e quindi partecipata, in cui tutti sono attori consapevoli e dispongono di eguali mezzi per garantirsi una condizione di vita dignitosa. Una volta assemblata e installata a bordo di una chiatta, la Montagne ha intrapreso un percorso itinerante per la laguna veneziana, dove ha attivato occasioni di dibattito e di confronto culturale: talks, conferenze, concerti, ma anche momenti di semplice socialità, in cui i passanti hanno potuto montare e assemblare una piccola parte della Montagne, divenendo parte attiva. Si è trattato di mettere in moto un forte attivatore sociale, che insieme è stato modello di occupazione del territorio, innesco di pratiche culturali e partecipative, spazio abitativo mobile ma, soprattutto, un nuovo punto di osservazione sulla nostra realtà quotidiana.




se ne parla qui: 

https://www.domusweb.it/it/notizie/2016/10/03/la_montagne_de_venise_yona_friedman.html